L'estrazione con solvente è una tecnica di separazione molto usata nell'industria chimica e consiste nell'aggiunta di una sostanza, chiamata solvente, che, per essere efficiente deve solubilizzare solo la sostanza che interessa recuperare e non le altre.
Il solvente è sempre una sostanza liquida mentre la sostanza che contiene il soluto che vogliamo recuperare può essere sia solida sia liquida.
Una tipica estrazione con solvente solido-liquido, nota a tutti noi perché le effettuiamo tutti i giorni, magari senza saperlo, e data dall'estrazione del caffè dalla polvere ottenuta macinando i chicchi tostati di caffè, ottenuta usando acqua calda come solvente. Già da questo semplice esempio s'intuisce che per una buona estrazione, il solido deve essere macinato finemente, come si fa effettivamente con la macinazione dei chicchi di caffè, altrimenti, parte del soluto non viene estratto.
L'anidride carbonica può essere utilizzata in condizioni supercritiche ovvero ad una temperatura superiore a
31 °C e pressione superiore a 74 bar.
L'anidride carbonica, in condizioni supercritiche ha la capacità di sciogliere e trattenere sostanze.
Questi due aspetti fanno si che sia utilizzata per estrarre sostanze da matrici, quali, ad esempio, caffeina da caffè e olii essenziali da prodotti vegetali.
Un processo di estrazione di sostanze con questo metodo consiste nel tenere a contatto con la matrice contenente le sostanze da estrarre per un tempo sufficiente l'anidride carbonica in determinate condizioni idonee a favorire la solubilità in questa delle sostanze da estrarre (valori normalmente forniti da istituti di ricerca).
Una volta estratte queste sostanze, vengono rilasciate e recuperate modificando le condizioni, temperatura e pressione, della miscela.
QUANTITA' MINIMA ORDINABILE 10 Kg